Come riconoscere la dipendenza affettiva?

Come riconoscere la dipendenza affettiva?

Pubblicato il: 27 Gennaio 2024

Come riconoscere la dipendenza affettiva? Si sente sempre più spesso parlare di “Dipendenza Affettiva” detta anche Love Addiction, la quale viene considerata come facente parte delle Nuove Dipendenze (New Addiction), ossia le dipendenze comportamentali, dipendenze in cui, al posto di una sostanza, vi è dipendenza da un comportamento.

È una situazione di sofferenza in cui possono trovarsi uomini e donne che non riescono a fare a meno del proprio partner delegando all’altro parti significative del Sè e della propria personalità, vista come unica risoluzione ai propri vuoti affettivi, dove il partner assume  il ruolo di “salvatore” e la sua assenza, anche temporanea, da e mantiene una sensazione profonda di non esistere.

Quali sono le caratteristiche della dipendenza affettiva?

Anthony Giddens distingue tre principali caratteristiche della “love addiction” che la connotano esattamente come una vera e propria forma di dipendenza:

  1. Il piacere connesso all’amore: definito anche ebbrezza, ovvero la sensazione di euforia sperimentata in funzione delle reazioni manifestate dal partner rispetto ai propri comportamenti.
  2. La tolleranza: anche definita in questo contesto come “dose“, che consiste nel bisogno di aumentare la quantità di tempo da trascorrere in compagnia del partner, riducendo sempre di più il tempo autonomo proprio e dell’altro e i contatti con l’esterno della coppia;
  3. L’incapacità di controllare il proprio comportamento: connessa alla perdita della capacità critica relativa a sé, alla situazione e all’altro. Una riduzione critica e di guida razionale che, nel lungo termine, crea vergogna e rimorso.

Da queste caratteristiche si evince la similitudine e la forte connessione con la dipendenza più antica che conosciamo ovvero da sostanze. Soprattutto per l’aspetto di intollerabilità dell’assenza, l’astinenza e il bisogno di trascorrere sempre più tempo con l’oggetto della dipendenza, dedicando forze e tempo ad esso più che a se stessi e agli altri. L’altro non viene visto per quello che è ma per le caratteristiche utili a me, per compensare bisogni ed emozioni spesso sgradevoli. Ecco perché la dipendenza affettiva non è amore, perché l’amore rende liberi mentre nella dipendenza ci sentiamo vincolati in maniera reciproca.

Come mai si sviluppa una dipendenza affettiva?

Alla base della dipendenza affettiva sembra esserci sicuramente una tematica legata alle figure di attaccamento primarie, spesso non così di riferimento e solide. Infatti la dipendenza affettiva porta con sé quello che in psicologia si chiama “attaccamento insicuro” e quindi una sorta di ansia di base che l’individuo sviluppa di fronte ad un legame affettivo, la stessa forma di ansia e preoccupazione che risuona come molto antica. Dall’altro lato anche un legame di eccessiva dipendenza con le figure genitoriali potrebbe portare a replicarne il modello fuori dalle mura domestiche.

In entrambi i casi, la dipendenza affettiva diventa una sorta di “tentata soluzione” e “comunicazione” che riguarda aspetti emotivi e psicologici che, nella relazione affettiva, che sia di amore, amicizia o famigliare può emergere.

Quali sono i sintomi della dipendenza affettiva?

Vivere dentro una dipendenza affettiva significa sviluppare, nel corso del tempo, sintomi psicologici che possono diventare a lungo andare invalidanti. Tra i più frequenti troviamo:

  1.     Ansia e preoccupazione eccessiva dell’abbandono;
  2.     Instabilità emotiva;
  3.     Pensieri ossessivi in merito alla relazione e alla persona;
  4.     Instabilità del tono dell’umore.

Questi sono tra i sintomi più frequenti e sono spesso collegati tra loro, generando un vero e proprio circolo vizioso. Nello specifico troviamo che la persona vive:

  1.     Incapacità ad essere felici;
  2.     Astinenza per l’assenza del partner;
  3.     Fatica a concludere la relazione;
  4.     Isolamento e rinuncia ad altre attività o persone;
  5.     Bisogno di compiacere insaziabile;
  6.     Negazione della propria identità.

Quale via d’uscita per un dipendente affettivo?

Il primo passo per uscire da questa dipendenza relazionale è la consapevolezza di avere una difficoltà e quindi di voler cambiare. Questo è ciò che spesso motiva e stimola le persone a chiedere un percorso di psicoterapia volto alla gestione di aspetti emotivi e psicologici che tengono ancora più viva e solida la dipendenza. Come spesso accade nel mondo delle dipendenze, per la richiesta di aiuto.

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