Depressione giovanile: il disagio emotivo che non si vede, ma pesa

Depressione giovanile: il disagio emotivo che non si vede, ma pesa

Pubblicato il: 28 Aprile 2025

Non sempre la tristezza nei giovani è solo una “fase”. Dietro certi silenzi prolungati, dietro un’irritabilità che sembra immotivata o un’improvvisa mancanza di entusiasmo per la vita, può nascondersi qualcosa di più profondo: la depressione. E non colpisce solo gli adolescenti, ma anche quei giovani adulti che, pur avendo lasciato l’adolescenza alle spalle, si trovano spaesati davanti al mondo degli adulti che li aspetta.

La depressione giovanile non ha un volto unico. A volte è il ragazzo che smette di uscire con gli amici, a volte è la studentessa universitaria che si sente sopraffatta e svuotata, pur continuando a sorridere. Altre volte è il venticinquenne che si sente bloccato, come se la vita scorresse davanti a lui e lui non riuscisse a salire sul treno.

Quando la fatica diventa invisibile

In un’epoca in cui si è costantemente esposti, visibili e iperconnessi, può sembrare paradossale sentirsi soli. Ma accade, eccome. Il peso delle aspettative – familiari, sociali, autoimposte – può diventare soffocante. In particolare per i giovani adulti, quella fase fluida e fragile tra i 20 e i 30 anni in cui si dovrebbe “costruire” qualcosa, può trasformarsi in un limbo pieno di ansia, confronto, insicurezze.

La depressione, in questi casi, non si presenta sempre con sintomi eclatanti. Più spesso si insinua in modo sottile: un sonno disturbato, la voglia di isolarsi, la sensazione di essere fuori posto ovunque. E quando tutto questo dura settimane, mesi, allora è importante fermarsi, guardarsi dentro e, se serve, chiedere aiuto.

Non è solo malinconia: riconoscere e affrontare il disagio

Riconoscere la depressione in chi è giovane è ancora più difficile. Siamo abituati a pensare alla giovinezza come alla stagione dell’energia, delle prime volte, dell’entusiasmo. Ma non per tutti è così. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Non si tratta di debolezza o di “poca voglia di reagire”: la depressione è una condizione psicologica che ha radici profonde, spesso legate a un mix di fattori esperienziali, familiari e sociali.

Tra i fattori più comuni troviamo: eventi traumatici non elaborati, senso di inadeguatezza, un ambiente familiare rigido o iperprotettivo, aspettative elevate, o semplicemente la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo.

Trovare uno spazio sicuro: il ruolo della psicoterapia

Una delle cose più importanti che possiamo fare, da genitori, amici, educatori, è non minimizzare. Un giovane che esprime disagio, che dice di sentirsi “vuoto”, che piange senza sapere bene perché, ha bisogno di essere ascoltato, non aggiustato. In molti casi, intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico può aiutare a dare senso al proprio malessere, a ritrovare una direzione, a imparare a stare meglio nella propria pelle.

Per alcuni può essere utile anche un supporto farmacologico, ma sempre integrato in un percorso più ampio e personalizzato, guidato da un professionista della salute mentale.

Noi di Quipsico ci siamo

A Quipsico, trattiamo questo tipo di disagio, sia negli adolescenti che nei giovani adulti. Lavoriamo per offrire un contesto accogliente e non giudicante, in cui chi si sente smarrito possa iniziare a comprendere sé stesso e ritrovare una direzione. Accompagniamo i ragazzi e le ragazze in percorsi psicologici personalizzati, con l’obiettivo di favorire un miglioramento concreto del benessere emotivo e, quando possibile, il superamento di quella fase difficile.

 

Se tu o qualcuno che conosci sta attraversando un momento di disagio emotivo, non aspettare.

Contattaci al 3928570541 siamo qui per ascoltarti e costruire insieme un percorso di cambiamento.

Oppure puoi fissare la tua chiamata di conoscenza di 15 minuti con uno dei nostri esperti.

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